martedì 17 aprile 2012

Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara




Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara


Le Règne du Maroc ne fait jamais et n'a jamais fait recours à la malice ni à l'ipocrisie ni aux mauvaises manoeuvres pour déffendre sa juste cause celle du sahara marocain ; de fait le Maroc actionne avec bonne foi et bonne volonté sous l'égide des Nations Unies pour résoudre ce dossier de plus, le paragraphe 46 de la relation de SG de NU ne stipule à auc'un instant que sa soient les Marocains qui ont altéré la discrétion des communications du Minurso.



The Reign of Morocco never does not make and has never made resort to maliciousness neither to hypocricy neither to the bad maneuvers in diffending its just cause that of the sahara Moroccan; In fact, Morocco operates with good faith and good will under the aegis of the United Nations in order to resolve this folder, moreover, the paragraph 46 of the relation of the SG of the NU does not stipulate to some moment that they are the Moroccans who have altered the confidentiality of the communications of the Minurso.



Il Regno del Marocco non fa mai ricorso alla furbezzia né all’ipocrizia né alle cattive manovre per diffendere la sua giusta causa quella del sahara marocchino ;di fatto il Marocco opera con buona fede e buona volontà sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere questa cartella di più , il paragrafo 46 della relazione del SG delle NU non stipula ad alcun momento che siano i Marocchini che hanno alterato la riservatezza delle comunicazioni del Minurso.









Il ministro britannico: ''Le relazioni maroco-algerine determinanti'' per la soluzione al Sahara

Le relazioni tra il Marocco e l'Algeria ''è di un'importanza determinante'' per il regolamento della questione del Sahara, ha ritenuto lunedì il ministro al Foreign Office caricato del Medio Oriente e dell'Africa del Nord, Alistair Burt.

Il responsabile, che si esprimeva allora di contatti con la stampa all'uscita d'interviste a Londra con il ministro delegato presso il ministro degli esteri e la cooperazione, Youssef Amrani, ha notato che il ravvicinamento tra il Marocco e l'Algeria ''può fare la differenza'' per il regolamento della questione del Sahara.

''Ci rallegriamo per la volontà espressa dal Marocco e l'Algeria di lavorare insieme'', ha detto.

Burt che ha ribadito la disposizione del suo paese da continuare a sostenere gli sforzi acconsentiti dall'inviato personale del segretario generale dell'ONU, Christopher Ross, per raggiungere una soluzione alla questione del Sahara, ha evocato questo che ha qualificato come ''proposta costruttiva'', in riferimento al progetto d'autonomia presentato dal Marocco per trovare una soluzione definitiva alla questione.

D'altra parte, Burt si è felicitato per l'evoluzione positiva che conosce la situazione dei diritti dell'Uomo in Marocco.





Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale delle città del sahara occidentale:
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martedì 20 marzo 2012

I due rappresentanti del Corcas la signora Saadani Maouelainin ed il sig. Ahmed Mghizlat, in un'intervista con EFE


I due rappresentanti del Corcas la signora Saadani Maouelainin ed il sig. Ahmed Mghizlat, in un'intervista con EFE
15/03/2012
I Sahraoui sostengono l'autonomia che è la sola soluzione applicabile
Il Sig. Ahmed Mghizlat, membro del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani, ha espresso, sabato 10 marzo 2012, in un'intervista con l'agenzia di stampa spagnola EFE, la sua speranza di vedere l'ultimo ravvicinamento tra il Marocco e l'Algeria, suscitare un rilassamento in occasione dei negoziati informali, in corre sul Sahara tra il regno del Marocco ed il fronte Polisario per porre fine al conflitto sterile ed artificiale che è troppo durato.
Il sig. Mghizlat che rappresentare con la signora Saadani Maouelainin Corcas, nell'ambito della delegazione marocchina chi partecipa alla 19esima sessione delbconsiglio onusiano dei diritti dell'uomo a Ginevra (27 febbraio-23 marzo), ha dichiarato la vigilia del nono round dei negoziati di Manhasset, " speriamo che il ravvicinamento iniziato dal Marocco vis a vis dell'Algeria, convincerà il fronte Polisario ad aprire una nuova pagina di riconciliazione".
Il membro del Corcas ha insistito sull'importanza del ruolo importante che è quello dell'Algeria e della Mauritania in questo settore della riconciliazione, ma anche per fare prendere coscienza al Polisario " per contollarsi ".
L'agenzia EFE ha ricordato nel quadro di questa intervista del ruolo che svolge il Consiglio creato da SM il re nel 2006, per rafforzare lo sviluppo economico e sociale delle province del sud e chiamare i Sahraoui a mobilitarsi a favore dell'autonomia nel quadro della sovranità marocchina per regolare definitivamente il conflitto.
L'agenzia di stampa spagnola segnala d'altra parte, che Corcas considera che il progetto d'autonomia è l'unica soluzione " seria che dispone di credibilità" per rompere lo statuto quo che ha conosciuto questo conflitto durante il decennio precedente.
A questo proposito, la signora Saadani Maouelainin ha evocato con EFE, la grande pertinenza della soluzione che rappresenta l'iniziativa sull'autonomia. Ha aggiunto: " difendiamo l'autonomia poiché è l'unica soluzione realizzabile per tutti i Sahraoui e che non esclude nessuno" , ricordando che l'autonomia è " la forma più avanzata dell'autodeterminazione".
L'agenzia di stampa spagnola ha segnalato a questo proposito, che le Nazioni Unite hanno fallito durante il decennio precedente di regolare il conflitto tramite un referendum d'autodeterminazione degli abitanti del Sahara, divisi da 37 anni tra Laayoune la capitale della regione del Sahara ed i campi di Tindouf in Algeria.

La Sig.ra Saadani ha messo in valore la principale causa del fallimento del referendum d'autodeterminazione al Sahara, segnalando che il referendum, rischia " di allontanare famiglie intere per diverse ragioni, ma che sono tuttavia famiglie sahraoui".
L'agenzia EFE, segnala da parte sua che la posizione del Marocco in occasione dei negoziati informali si è rafforzata con il suo conseguimento di una sede presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come membro non permanente. Ciò costituisce dal punto di vista del Polisario così come lo evoca l'agenzia " una disfunzione per questo conflitto".
In risposta ad una domanda di EFE che chiede se il Marocco considera la sua sede presso il Consiglio di sicurezza come un'opportunità, i due membri del Corcas rispondono con la risposta affermativa, auspicando che questa sede permette di " mettere questa cartella all'ordine del giorno dell'azione della Comunità internazionale".



Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
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mercoledì 12 ottobre 2011

Il Marocco chiama ad attuare la risoluzione del Consiglio di sicurezza che riguarda la registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf











Il Marocco chiama ad attuare la risoluzione del Consiglio di sicurezza che riguarda la registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf

10/10/2011










Il Marocco ha lanciato un appello all'alto commissariato ai profughi delle Nazioni Unite (ACR) per l'applicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza che riguarda la registrazione degli abitanti dei campi di Tindouf. Intervenendo in occasione del 62esimo sessione del Comitato esecutivo dell'ACR,




L'ambasciatore che rappresenta lavoratore fisso del Marocco presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, il sig. Omar Hilale ha anche chiesto ai paesi donatori di condizionare la loro assistenza umanitaria alla rimozione del veto algerino sulla registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf.


Nel corso di questa sessione, il sig. Hilale ha messo in guardia l'ACR sul costo umanitario, politico e di protezione della non registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf.




Ha sottolineato, a questo proposito, che tutti i paesi d'accoglienza ha permesso all'ACR di registrare e di registrare i profughi che accolgono sul loro territorio. All'eccezione dell'Algeria che costituisce un caso singolare nella storia della protezione internazionale e dell'ACR.




L'Algeria continua da 35 anni, di opporre un non categorico alle domande ripetute dell'ACR di registrare queste popolazioni, ha aggiunto, che precisano che violando i suoi obblighi internazionali, impedisce l'ACR di compiere il suo mandato a loro riguardo.






Il diplomatico marocchino ha ricordato che quest'eccezione algerina ha finalmente sfidato l'attenzione della Comunità internazionale, attraverso la successione della questione da parte del Consiglio di sicurezza il 30 aprile scorso.






Nella sua risoluzione 1979, il Consiglio di sicurezza ha chiamato l'ACR a " continuare a prevedere la registrazione dei profughi dei campi di Tindouf" , ha fatto osservare.






Questa risoluzione fa seguito alla domanda del segretario generale delle Nazioni Unite nelle sue relazioni al Consiglio di sicurezza d'aprile 2010 e d'aprile 2011, che chiama l'ACR a procedere alla registrazione dei profughi dei campi di Tindouf.






Il Sig. Hilale ha precisato che è la prima volta che il Consiglio di sicurezza informa espressamente l'ACR nella sua gestione umanitaria di una situazione di profughi. Il Comitato esecutivo dell'ACR, ha aggiunto, dovrebbe interrogarsi perché il Consiglio di sicurezza dell'ONU si indirizza all'HCR nel caso preciso campi di Tindouf.






La risposta a questa domanda, ha indicato, si trova fondamentalmente nell'opposizione dell'Algeria alla registrazione e nel costo di quest'ostruzione. Il veto algerino su questa registrazione genera un costo triplo politico, umanitario e di protezione.






Il costo della non registrazione in materia di protezione






Il Sig. Hilale ha dichiarato che la non registrazione di queste popolazioni genera loro un costo diretto in termini di violazione dei loro diversi diritti in particolare la libertà di movimento, d'espressione, d'associazione ed altri, che sono riconosciuti loro dal diritto internazionale.






Egli si è tradotto, anche, dall'opposizione dell'Algeria al loro ritorno liberamente acconsentito al loro paese d'origine il Marocco, la loro integrazione locale e la loro reinstallazione in paesi terzi, nonostante l'offerta generosa di molti paesi di accoglierli, ha sottolineato il sig. Hilale.






Quest'ostruzione tripla crea una sensazione di disperazione in particolare fra i giovani, che sono nati nei campi e che rischiano di morire nei campi, ha proseguito.






Il costo umanitario della non registrazione






La non registrazione delle popolazioni dei campi e le deviazioni dell'aiuto procede della strategia che riguarda il mantenimento di queste popolazioni in uno stato di dipendenza, di privazione alimentare e di vulnerabilità, per continuare a instrumentalizzare il loro dramma umanitario, ha fatto osservare l'ambasciatore.






Sitratta della deviazione dell'aiuto internazionale che è destinato loro, che causa, così, penuria alimentare, malnutrizione, malattie e penuria prodotti medici, che si trovano, successivamente, nei mercati tanti l'Algeria soltanto dei paesi vicini.






Il Sig. Hilale ha ricordato, a questo proposito, che molte relazioni di cui quello dell'OLAF della Commissione europea che del PAM e l'ACR, hanno confermato queste deviazioni e giustificano la decisione congiunta delle due agenzie, nel maggio 2005, di ridurre sensibilmente il numero dei beneficiari della loro assistenza in questi campi.






Il costo politico della non registrazione






La non registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf genera, un costo politico per queste popolazioni, come pure per l'insieme della regione.






Il Sig. Hilale ha ricordato che quest'atteggiamento procede di una volontà deliberata di perpetuare il conflitto, mantenere la tensione nella regione, conservare le frontiere chiuse tra i due paesi e solidificare la costruzione del grande Magreb.






Ha in questo contesto sottolineato che la congiunzione di questi tre costi induce un impatto di Securità crescente sulla regione. La sensazione di disperazione che spilla le popolazioni dei campi, ha spinto un grande numero di giovani vermi le reti di traffico di droga, armi leggere, delle reti dell'emigrazione clandestina e del terrorismo strisciante nella regione del Sahara e del sahel.






Il Sig. Hilale ha ricordato molte relazioni delle ONG e di centri di ricerca stranieri, di cui il più recente è l'editoriale dell'Istituto Hudson, del venerdì scorso, che convergono sulla collusione tra gli elementi del Polisario ed il nebbioso di Al Qaida nella regione del Sahara ed il Sahel.






Il Sig. Hilale ha concluso lanciando un appello fraterno all'Algeria, dopo il riscaldamento recente delle relazioni bilaterali e lo scambio di visite ministeriali, perché quest'inizio di dinamica possa favorire, anche, l'ACR per liberarsi dalle sue responsabilità statutarie della registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf.






Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:


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lunedì 7 marzo 2011

Nuovo round dei negoziati informali sul Sahara a Malta



Nuovo round dei negoziati informali sul Sahara a Malta




07/03/2011

 Un nuovo round dei negoziati informali sul Sahara doveva aprirsi questo lunedì a Malta sotto l'egida delle Nazioni Unite, in presenza dei rappresentanti del Marocco, dell'Algeria, della Mauritania e del Polisario.

Queste discussioni informali, i settimi del tipo intervengono dopo quelle tenute successivamente nell'agosto 2009, a Durnstein (nei pressi di Vienna), nel febbraio 2010 a Armonk, nei pressi di New York ed in novembre, dicembre e gennaio scorso a Manhasset, nel sobborgo di New York.

Essi si iscrivono nel quadro dell'attuazione delle risoluzioni 1813 (2008), 1871 (2009) e 1920 (2010) del Consiglio di sicurezza, che chiamano le parti ad entrare in una fase di negoziati intensi e sostanziali.

In occasione del quinto round dei negoziati informali, tenuto in gennaio scorso a Manhasset (sobborgo di New York), il Marocco ha presentato molte idee concrete ed innovative per accelerare il ritmo dei negoziati dell'ONU sul Sahara ed ha ribadito la sua disponibilità a trovare una soluzione politica a questa vertenza regionale, su base del suo piano d'autonomia al Sahara.

Quest'idee concrete " riguardano il processo di negoziati in corso e non la soluzione politica" , aveva dichiarato il ministro degli esteri e della cooperazione, Taib Fassi Fihri, all'uscita del quinto round dei negoziati informali.

 Quest'idee concrete " riguardano il processo di negoziati in corso e non la soluzione politica" , aveva indicato, sottolineando che l'esperienza delle Nazioni Unite ha " mostrato che quando le parti non arrivano a progredire, ricorrono ad approcci innovanti" per accelerare e facilitare questi negoziati.

In questo senso, la delegazione marocchina ha proposto idee " innovative per lavorare su argomenti ben precisi, fattori d'accelerazione della negoziati" , aveva sottolineato.

 La delegazione marocchina aveva anche declinato una visione chiara e costante al favore di una soluzione politica negoziata, realistica e definitiva al conflitto del Sahara, sulla base della proposta d'autonomia nel quadro della sovranità del Marocco, un'iniziativa qualificata di " seria e di credibile" da parte della Comunità internazionale.

Da parte sua l'Inviato personale del segretario generale dell'ONU, il sig. Christopher Ross aveva detto che le parti ai negoziati informali sul Sahara avevano " presentato e discusso in modo preliminare delle idee concrete che saranno sviluppate" nel corso della prossima riunione informale.

Ha anche ricordato che le parti si sono impegnate, dal terzo round tenuto nel novembre 2010 a Manhasset, in discussioni ''approfondite su approcci innovativi per costruire una nuova dinamica in questo processo, su base di riunioni regolari''.

Secondo il portavoce dell'ONU, Martin Nesirky, le parti hanno proseguito, nel corso dell'ultima riunione informale di Manhasset, " le loro discussioni su approcci innovatori ed argomenti di discussione per creare un ambiente che potrebbe essere più propizio per realizzare progressi.

 E, in previsione della riunione di Malta, le " parti sono state invitate a lavorare su quest'approcci ed argomenti per trovare un terreno d'intesa in attesa di costruire le prossime sessioni" , ha detto il portavoce dell'ONU.

 Questa nuova riunione informale, che si tiene all'invito dell'Inviato personale del segretario generale dell'ONU, il sig. Christopher Ross, dovrebbe permettere di esaminare proposte concrete e provare a creare un ambiente che sarebbe più propizio al progresso dei negoziati.

I negoziati informali inaugurati nell'agosto 2009 in Austria, devono preparare il quinto round di negoziati ufficiali, che mirano a trovare una soluzione politica definitiva alla vertenza regionale sul Sahara marocchino.


Fonti:
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lunedì 26 ottobre 2009

Il Presidente del Consiglio riceve un’importante delegazione ufficiale della Repubblica del Paraguay
















Il Presidente del Consiglio riceve un’importante delegazione ufficiale della Repubblica del Paraguay

Il signor Khalihenna Ould Rashid, presidente del Consiglio Reale consultivo per gli affari del Sahara, ha ricevuto il Lunedi mattina presso la sede del Consiglio di Rabat un’importante delegazione ufficiale della Repubblica del Paraguay, guidata da Sig. Hector Ricardo Gouniata, ministro incaricato delle relazioni esterne.

Il presidente del Consiglio ha dato alla delegazione del Paraguay, che è in una visita di lavoro che dura due giorni , una presentazione incentrata sugli sviluppi della questione del Sahara, osservando la posizione dello Stato del Paraguay, che ha ritirato il riconoscimento della Repubblica del Phantom Polisario nel 2000, nel contesto di coerenza con gli orientamenti del piano regolare internazionale per risolvere una soluzione giusta e definitiva del conflitto.

La riunione alla quale hanno partecipato Dott. Ben Khalihenna Mae Maouelainin, segretario generale del Consiglio, signori Khaddad Moussaoui, Moulay Ahmed Moghaizlat un membro del Consiglio, ha affrontato anche le relazioni bilaterali tra il Marocco e il Paraguay, e l'importanza delle relazioni diplomatiche tra i due paesi per incrementare la cooperazione economica, culturale Ed altri settori di interesse comune.

La delegazione del Paraguha ha incluso aparte del Ministro degli Affari Esteri di entrambi i Sig. Oscar Cabello Sarubbi, l'Ambasciatore del Paraguay in Spagna e Marocco residente a Madrid, la signora Heidi Ji_meyer, direttore del dipartimento dell’Asia, l’Africa e l’Oceania, Ministero degli Affari Esteri, il signor Fabian Ybarra, il segretario del Ministro degli affari esteri, il sig Américo Kackhes, Assistente generale del protocollo , Sig. Matrchos Ispeniola, Assistente, Dipartimento dell’Asia, l’Africa e l’Oceania, Ministero degli Affari Esteri.



Fonti:

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giovedì 11 giugno 2009

Intervista tra il Presidente del Corcas ed una delegazione dell'istituto nigeriano degli studi politici e strategici







Intervista tra il Presidente del Corcas ed una delegazione dell'istituto nigeriano degli studi politici e strategici
01/06/2009



Il Sig. Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas), ha incontrato, lunedì, a Rabat, alla sede del Corcas, una delegazione dell'istituto nazionale nigeriano degli studi politici e strategici della repubblica federale della Nigeria.



In occasione di questa riunione, il Presidente del Corcas ha presentato alla delegazione nigeriana gli ultimi sviluppi della cartella del Sahara, in particolare la presentazione dell'iniziativa marocchina d'autonomia.

In una dichiarazione, alla stampa, dopo questa riunione, Presidente della delegazione nigeriana e direttore assistente del gruppo di studio dell'istituto, il sig. J.K. Opadiran ha dichiarato che la visita della delegazione nigeriana al regno, si prefigge di prendere conoscenza dei progressi realizzati dal Marocco nel settore della crescita economica.

Sig. Opadiran ha segnalato che in " finché paese africano, siamo venuti a prendere conoscenza delle iniziative inaugurate dal Marocco per approfittare dell'esperienza accumulato dal regno in numerosi settori ".

L'istituto nazionale degli studi politici e strategici della Nigeria è una tribuna degli attori ed istanze decisionali, uomini di affari, politiche di tutti i settori del potere in Nigeria.

Quest'istituto raccoglie anche alti funzionari di tutti i settori dell'amministrazione nigeriana.





Fonti:

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giovedì 14 maggio 2009

Un responsabile maliana saluta la dinamica di sviluppo della regione di Laayoune-Boujdour-Sakia-El Hamra


14/05/2009

Il presidente della Commissione degli affari esteri, dei Maliani dell'esterno e dell'integrazione africana all'Assemblea nazionale maliana, il sig. Amadou Bouaré ha salutato mercoledì la dinamica di sviluppo che conosce la regione di Laayoune-Boujdour-Sakia-El Hamra.

" Siamo stati molto impressionati da tutti i programmi di sviluppo locale realizzati al livello del comune di Laayoune e della regione di Laâyoune-Boujdour-Sakia-El Hamra" , ha dichiarato alla stampa il sig. Bouaré, al termine di una serie di riunioni con responsabili locali nella città di Laayoune.

Il Sig. Bouaré ha sottolineato che la sua visita a Laayoune alla testa di una delegazione di parlamentari maliani costituisce un'occasione per " sedersi le basi di una relazione di cooperazione con i responsabili locali" , perorando a favore della firma " degli accordi di gemellaggio tra i comuni del Marocco e del Mali per rafforzare i legami d'amicizia di solidarietà di classe tra nostri due popoli".

Ha d'altra parte salutato l'iniziativa d'autonomia proposta dal Marocco per chiudere definitivamente la cartella del Sahara, qualificandola di " unico nel suo genere" in questo senso che accorda un'ampia autonomia alle province del sud del regno " in termini di presa di decisioni, di gestione e di mobilizzazione delle risorse per fare fronte alle sfide di sviluppo in questi province".

Nel corso delle sue riunioni con il wali della regione di Laâyoune-Boujdou-Sakia-El Hamra, governatore della provincia di Laayoune, il sig. Mohamed Jalmous, e dei presidenti e membri dei consigli eletta, la delegazione malienne ha preso conoscenza degli ultimi sviluppi della questione del Sahara e l'evoluzione di questo conflitto artificiale montato di qualsiasi parte, come pure gli sforzi acconsentiti dal Marocco in vista di arrivare ad una soluzione definitiva a questa cartella nel quadro dell'integrità territoriale del regno.

I membri della delegazione maliana si sono anche informati dei grandi cantieri aperti dal Marocco in materia di consacrazione della cultura dei diritti dell'Uomo, della libertà d' espressione, del rafforzamento della partecipazione della donna alla vita politica e di l'adesione della società civile alla gestione della cosa locale.

Gli eletti locali, dalla loro parte, hanno sottolineato che l'iniziativa d'autonomia è l'unica soluzione per il regolamento definitivo della questione del Sahara, che ribadisce il loro attaccamento a quest'iniziativa che consoliderà il processo di sviluppo che conosce la regione e permetterà alle popolazioni locali di gestire i loro affari nel quadro della sovranità marocchina.

Hanno chiamato i membri della delegazione maliana ad essere gli ambasciatori del Marocco in Mali e presso gli altri paesi africani portando le loro prove sui progetti di sviluppo realizzati nei settori economici, sociali e d'infrastruttura di base, ed in materia di promozione dei diritti dell'Uomo.







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Il portale politico del Sahara occidentale:
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